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sabato 20 novembre 2010

Amore Avaro (Sonetto Alessandrino a doppia rima)

Tu; cuore zingarello, che viaggi a piedi nudi;
dov’è che ti nascondi dal mio sorriso amaro,
com’è che non rispondi al mio chiamato chiaro,
¿perché; dolore bello, mi assali e poi ti scudi?

Vorrei trovare quello per cui tu mi deludi.
Sei barca ed oggi affondi perche s’è spento il faro.
Sei carta e non rispondi se non ti gioco baro.
Sei cuore zingarello che guarda ad occhi crudi.

Adesso che ci penso per te darei la vita;
per te qualsiasi cosa farei senza vergogna.
Amore; cresci immenso, riaprendo una ferita
ch’è spina della rosa; per cui sono menzogna.

Amore cresci avaro sapendo che non c’è
il cuore ch’era caro e dormiva accanto a me.


venerdì 12 novembre 2010

Napoli

Napoli, il Vesuvio mi guardava
stravolgemdomi nel cuore dissoluto
ed il golfo argentato che cercava
le carezze della sabbia che non c’era

Napoli, le sue statue verdi e griggie,
mescolanza di dolore e nostalgia;
i palazzi assassinati dal vil fumo
ed il sole nascondendo il suo mestiere.

Napoli, il mercato a Fuorigrotta,
sigarette che strozzavano i polmoni,
polizzioti che passavan ad occhio chiuso;
le puttane belle e care in gonna corta.

Sono pezzi di ricordi da studente
che passava tutti i giorni il Corso Umberto
per salire fino al gran Mezzocannone
e trovarsi nella casa degli studi

Sono pezzi di un passato che non torna
son ricordi derubati dalla vita
una vita che; fermata dietro storie,
mi sorride nuovamente nei miei sogni.

Napoli smarrito tra i miei sogni e la vigilia
ti  riscopro da lontano quí nel tropìco noioso
d’una citta che non sorride ma che ad alta voce strilla
e si annega volentieri nel suo chiasso demenziale.

mercoledì 3 novembre 2010

I poeti (Sonetto)

I poeti lavorano di notte
con  il buio coprendogli le spalle
fanno versi che sembrano farfalle
-dalle luci dell'alba son sedotte-

I poeti non dormono di notte
ma si trovano in mezzo a delle stalle
per cercare quei fiori nella valle
dei lor sogni turbati dalle scotte.

I lor versi son tutto un mondo apparte
che svanisce appena spunta il giorno
é per questo che non chiudono gli occhi
fin che giunge a buon fine il loro arte.

E cosí che il poeta vive attorno
al poema; notte e giorno tra i ritocchi

lunedì 1 novembre 2010

Lontano Abbaglio

Sarai il mio sguardo accattivante tra le mani
Sarai la luce ricomparsa tra le ombre indefinite
Saró il mestiere clandestino che nasconde la tua guancia:
Sará il profumo del tuo bacio che accarezza nostalgie ritornate
a farmi svagare tra i rimorsi e l'allegrezza ed i rimorsi nuovamente

Non c'è vita senza un pìzzico di follia e di saggezza
Non è vita se mi manca la tua docile bellezza

Quí a Carácas fan paura sia il giorno che la notte
Gridi ed urli e sparatoie allucinano la mente
e la nebbia trafitta dal fumo irrespirabile
fa cosí pesante l'aria da schiacciare tutti i sogni.

Ma tu, soltanto tu e propio tu
saresti in grado di scioglierla
dissolverla, dissiparla, disperderla
con appena...un tuo sorriso.

Peccato pero che sei solo un'illusione
un lontano abbaglio
che or si spegne nel mio ricordo