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lunedì 31 gennaio 2011

Torna indietro, per favore


Soffri, soffri tanto, soffri troppo
anch'io soffro il tuo soffrire
abch'io dolo il tuo dolore
anch'io muoio il tuo morire
anch'io piango il tuo tremore.

Ed hai perso il tuo lavoro
per chiamarmi ad oltremare
ed hai pianto tante volte
l'amarezza dell'assenza
e svanisce il tuo sorriso
ammazzato in lontananza
ed io muoio col tuo pianto
maledico quest'amore
che ti uccide lentamente
e vorrei mai esser stato
il tuo sogno, il tuo signore.

Torna indietro te ne prego
torna indietro per favore
prima che sia troppo tardi
e ti perda finalmente
e rimanga senza cuore

Ma capisci che non posso
senza parte, senza un arte, senza neanche professione
senza un soldo nella tasca
ne lavoro ne ambizione
senza neanche confidenza, auto stima  e auto rispetto
come faccio a mantenere la famiglia dei miei sogni
come faccio a regalarti quella vita che ti meriti
come faccio a non tradire l'allegrezza del tuo cuore
l'allegrezza del mio cuore.

Torna indietro te ne prego
torna indietro per favore
prima che sia troppo tardi
e ti perda finalmente
e rimanga senza cuore.

E cosí sono passati tanti anni sotto il sole
e lo so che t'ho ferito col coltello del rimpianto
e lo so che ho seminato amarezza con dolore
anche odio, tanto odio avvelenato
nei giardini di quell'anima que brillava nei tuoi occhi
e la colpa mi ferisce, la vergogna mi sconvolge
e capisco il tuo silenzio, la distanza del tuo sole
e perciò soltanto spero il perdono che guarisce
rassegnándomi d'aver perso della vita il mio amore
forse l'unico mio amore...

martedì 25 gennaio 2011

Sogno derubato

Poesía che riscalda
tra accordi e melodie;
non sono mica mie
le scosse e le follie.
Non sono neanche mie
le candide pazzie
che donano il sorriso
del tuo prezioso viso.

Non resta che un avviso
il sogno di un abbaglio
ricordi di uno sbaglio
e un canto che mi sfugge...

Un cuore si distrugge
nel petto che ti ascolta:
felicitá sconvolta
rimani nel passato
di un sogno derubato

Cercando l'amore

Non voglio pensare
che l’uomo é di ferro
Non voglio sentirmi
la roccia o lo scoglio:

La mia fragilitá,
 la mia sensibilitá
é cosa da uomo
da uomo che sente
che ride e che piange
che canta e sorride
porgendo le mani
a chi s’é avvilito
che tende i suoi sogni
per chi ne ha bisogni
e vive la vita
dal fondo del cuore
cercando l’amore
tra i visi del mondo
cercando l’amore
 l’amore profondo